Thursday, March 10, 2016

GAUTIER + WILDE


"Si stese sul sofà e guardò il frontespizio del libro. Erano gli Emaux et Camées del Gautier, nell’edizione dello Charpentier su carta del Giappone, con disegni del Jacquemart. La lagatura era in pelle color limone, con un disegno a graticcio dorato, punteggiato di melograne. (…) Si guardò le dita bianche e affusolate, rabbrividì leggermente suo malgrado e passò oltre, finché giunse a quelle belle strofe su Venezia:
Sur une gamme chromatique,
Le sein de perles ruisselant,
La Venus de l’Adriatique
Sort de l’eau son corps rose et blanc.
Les domes, sur l’azur des ondes
Suivant la phrase au pur contour,
S’enflent comme des gorges rondes
Que soulève un soupir d’amour.
L’esquif aborde et me dèpose,
Jetant son amarre au pilier,
Devant une façade rose,
Sur le marble d’un escalier.
Com’erano deliziose! Nel leggerle pareva di navigare per le grandi strade acquee della città color di rosa e di perla, in una gondola nera con la prora d’argento e le tendine scorrevoli. I versi stessi gli parevano simili a quelle linee dritte d’un azzurro di turchese, che seguono chi si spinge verso il Lido.
Le subitanee macchie di colore gli ricordavano il fulgore dei colombi dal collo iridato e opalino, che volano intorno al Campanile diritto e traforato, o passeggiano, con tanta grazia e tanta dignità, attraverso le arcate oscure, annerite dalla polvere. Chinandosi all’indietro, con gli occhi semichiusi, andava ripetendo a se stesso:
Devant une façade rose,
Sur le marble d’un escalier.
Tutta Venezia era in quei versi. Si ricordò l’autunno che vi aveva trascorso e un meraviglioso amore che l’aveva spinto a sfrenate e deliziose follie. Non c’è luogo che non contenga qualcosa di romantico; ma Venezia, come Oxford, ha conservato lo sfondo per il romanzo; e per chi è veramente romantico lo sfondo è tutto, o quasi tutto".
Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray