Thursday, June 25, 2009

Carolina Antich

Narciso, 2006

Duerme /Asleep, 2007

Pesco in fiore - mattino / Blossoming Peach-Morning, 2005
http://www.carolinaantich.com/

Quaderni di documentazione - Legge speciale

Quaderni di documentazione - LEGGE SPECIALE PER VENEZIA, novembre 1975

Westwood, Viktor & Rolf, Takizawa.....

Porcelain manufacturer Nymphenburg has invited 16 fashion designers to “dress” a new edition of its Commedia Dell’Arte figurines, which were originally designed by Franz Anton Bustelli in 1760.

Scaramuccia By Naoki Takizawa

Mezzetino by Vivienne Westwood

Colombine by Viktor & Rolf

Octavio by Maurizio Galante

Anselmo by Adeline Andrè
.
Lucinda by Esteban Cortazar (Emanuel Ungaro)

COLORS 33

Da Colors 33. Venice, how much? Venezia, quanto? august - september 1999

Marco Boschini - LA CARTA DEL NAVEGAR PITORESCO

Dialogo Tra un Senator venetian deletante e un professor de Pitura, soto nome d’Ecelenza, e de Compare. Comparti’ in oto Venti. Con i quali la Naue venetiana conduta in l'alto Mar de la Pitura, come assoluta dominante de quelo a confusion de chi non intende el bossolo dela calamita. Venezia, per li Baba, 1660.

"Mi, per dir el vero; quando me xè vegnù pensier de fabricar sta mia Nave Pitoresca, cognossendome Bosco sterile (...) son recorso per agiuto al'Artificio Venetian, Proto, fora proto, Intendente, fora intendente; anzi plenipotentiario dela Pitura, el qual me hà socorso cortesemente, co'l darme una quantità de Maestranze, con tute le materie pronte, che ocore al mio bisogno. E de più me hà anche provisto d'un squero capace per tal efeto, che xè Venetia, sun el qual con ogni diligentia Zambelin ghà piantà el primo sesto, havendo per agiutanti so' fradel Zentil, e vetor Carpacio. El Tentoreto hà dà el dessegno; perche l'habia forma tal, che la resista in ogni Mar. Zorzon ghà aplicà el timon, per poderla orzar, e pozar secondo i bisogni. El Pordenon xè andà a formando i corbami a mesura, co'l scurzarli, e slongarli, come comporta la bona forma. El Bassan ghà fato le boche porte, per dar lume a le giave, e camera del Patron. El Ziloti ghà piantà l'alboro dreto, e sodo. el Salviati el trincheto. paris Bordon ghà indorà la pupa. paulo Veronese l'hà adornà d'un fanò, tuto inzogelà. El Schiaon, bon calafao, ghà calcà le stope. Palma vechio l'hà impalmada, azzò che la scora più veloce".

MY BIENNALE GUIDE ART 2009

La Fenice

NOVELLI PIETRO ANTONIO (1729-1804), Teatro La Fenice - Facciata

STORIA DE I ANTICHI

Storia de I Antichi di Roberto Bianchin, Judith Bomfim, Luca Colferai. Introduzione di Maurizio Scaparro.
Le "Compagnie della Calza" erano delle festose combriccole di giovani che organizzarono la vita di spettacolo cittadina tra il XV e il XVI secolo. Ogni anno, all'inizio di carnevale, ogni Compagnia creava una serie di feste, ma anche dei veri e propri spettacoli teatrali. Fedeli a questo spirito, nel 1980 nacque la Compagnia de Calza "I Antichi".

http://www.carnivalofvenice.com/shop/details.asp?prodid=STORIADEIANTICHI&cat=4&path=2,4

Habiti delle donne venetiane

Da Habiti delle donne venetiane, ca.1591–1609, Giacomo Franco (1550–1620 )

Vendaval


Pablo Alonso de la Sierra y Rocío Arévalo Vargas (Colectivo Vendaval)
http://vendavalsprojects-fillingvenezia.blogspot.com/

I CAVALIERI SERVENTI (3)

"Bisogna frattanto convenire che lo stabilimento del cavalier servente racchiude in sé qualche vantaggio: esso dà una specie di occupazione ai giovani cadetti di famiglia, e ad altri, e li salva dai disordini perniciosi a cui va soggetta la gioventù facendo delle cattive conoscenze.
Del resto è cosa poco onorevole per una dama, che presentandosi nel mondo abbia da mendicare un servente; ed è nel tempo stesso poco stimabile fra noi un cavaliere ozioso e privo affatto di simili impegni. Un giovine senza la conoscenza di alcuna dama viene sospettato di un cattivo carattere, di essere un libertino, o almeno di avere l’intenzione di diventarlo.
Questo sistema stabilito dalla politica più raffinata occupa talmente le donne dell’unica premura di piacere, ch’esse non hanno il tempo e la volontà imbarazzarsi in altri affari. Incapaci di cabale e di intrighi propri di quelli che voglio ingannare i loro simili, la toletta forma tutta l’estensione del loro distretto. Vi passano quindi la maggior parte della loro giornata, e mettono alla prova più grande la pazienza delle loro cameriere: il resto è diviso in due parti uguali: l’una in visite da ricevere o rendere, l’altra al passeggio ed al teatro".

OCCHIATA SOPRA I CAVALIERI SERVENTI (parte 3), tratto da 'La donna galante ed erudita. Giornale dedicato al bel sesso'. periodico fondato nel 1786 da Gioseffa Cornoldi Caminer.

ROBERT STAR IN ******

ROBERT STAR IN VENICE

ROBERT STAR A VENEZIA
 
Robert (il supplente di Babbo Natale) pulendo la sua casetta trova, dimenticato sotto il letto, un regalo di Natale non consegnato; il destinatario è un bambino che vive a Venice (Florida).
Decide di prendere l’aereo per recapitare velocemente il pacco, ma all’aeroporto perde gli occhiali, sbaglia volo e arriva a Venice (Italy).
Credendo di trovarsi in una comunità d’italoamericani della Florida, Robert cerca di comunicare in slang american-sicilian (sicilenglish) e usando le uniche parole d'italiano che conosce bene: il testo della canzone “Con te partirò” di Andrea Bocelli.
Trova alloggio in una casa occupata da squatter dove incontra i gondolieri gemelli Toto1 (l’affarista) e Toto2 (l’alternativo, attivo in 17 collettivi), George, cantante australiano con il pallino della musica greca che si fa chiamare da tutti Constantinos Vassilissis, Ute, poetessa tedesca appassionata di tatuaggi (ha il corpo tatuato con i nomi dei turisti e turiste che ha conquistato) e Carmela, imponente regista teatrale di Napoli che vuole mettere in scena un musical sui film di T.Milian.
 Alla fine della giornata, quando gli viene presentato il conto da pagare, Robert si accorge di trovarsi in un hotel. In questa città non solo i veneziani stentano a trovar casa, ma persino gli squatter, non essendoci più edifici da occupare, si adattano a vivere in albergo.
Robert gira per le calli in cerca dell’indirizzo della consegna.
Suona per errore alla casa della Zia Zitti, un’anziana signora ossessionata dai rumori.
La Zia Zitti gli urla di parlare piano, lo riceve con un gridatissimo “Shhhhhhh” e alla fine chiama indignata le vicine.
Il secondo tentativo è in un negozio strapieno di fragilissimi souvenir di vetro dove per muoversi senza romper nulla bisogna spostarsi con abilità da contorsionista.
Entra in un appartamento di studentesse dell’università, sei ragazze abbandonate dal loro coinquilino che era il fidanzato di tutte. Robert viene preso immediatamente di mira dal gruppo (in crisi di astinenza di baci), tenta di andarsene ma le studentesse lo rapiscono baciandolo a turno per tutto il pomeriggio...
Finalmente, dopo numerosi tentativi, riesce a scappare calandosi per una grondaia, ritrova Toto2 e i due cenano al ristorante “Spaghetti Western”. Nel locale, come intrattenimento, otto pistoleri giocano al tiro a segno mirando a file di appetitosi piatti di spaghetti. Robert partecipa alla sfida centrando per errore, in un attimo di distrazione, la collezione di vini d’annata dello chef_sceriffo del ristorante. L’inevitabile duello a spaghetti in faccia con lo chef_sceriffo è interrotto da due musicisti indiani che entrano cantando “’O sole mio” (musica pop della Florida?).
L’indomani, dopo aver saldato il conto alla comune-hotel, Robert, Toto2 e Carmela vengono ospitati da Egle, vedova molto chiacchierona (il trio è obbligato a seguire interminabili lezioni di cucina inframmezzate da nostalgici racconti sulla prestanza del marito defunto) e poi trovano casa in un’altana trasformata in baracca sui tetti.
  George “Costantinos” invita Robert ad un pigiama party; tra gli inviatati c'è Cicci-Impacci (riconoscibile dal teschietto di zucchero che tiene in mano), artista costantemente tormentato da amletici dubbi sulle correnti artistiche contemporanee, e la sua amica Paparazza, fotografa di performance.
Nel bel mezzo della festa arriva, attesissimo da tutti, El Barba, un tipo magrolino e capelluto. El Barba parla sempre di ponti, pensa che a Venezia tutto si possa risolvere costruendo ponti ovunque; “C’è un ponte per ogni problema” è il suo motto.
Vuole trasformare la città in un grande Bridge & Breakfast. Tutti ascoltano con molta serietà i suoi progetti, Robert cerca d’intervenire alla discussione con il suo repertorio di frasi ad effetto alla Bocelli. Risulatato: El Barba, arrabbiatissimo, lo accusa di disfattismo e lo caccia fuori.
Flash! Flash! Flash! Brava Paparazza! Le foto della "performance" di El Barba e Robert saranno pubblicate su ArteGossip.
Il nuovo tentativo di consegna del pacco è alla Biennale d’Arte;
nella sala espositiva della Cina trova un grasso artista intento a disegnare sui muri delle grandi merendine colorate, che si presenta come K.M.M.
L’uomo si offre di aiutarlo a trovare il recapito del regalo suggerendogli di cercare nel quartiere di Cannaregio. La via più veloce per arrivarci è via acqua, seguendo il Canal Grande; Robert sale in gondola e il pesante K.M.M. per non far affondare l’imbarcazione, monta su un barcone.

Inizia una concitata conversazione tra i due, la distanza tra le barche consente a Robert di capire solo una parte delle parole. Quando K.M.M gli comunica il proprio nome per intero Robert rimane di sasso: corrisponde a quello scritto nell’indirizzo del pacco, Kory Mario Mix!
L’artista è in realtà un bambino di 7 anni della Florida in viaggio di lavoro a Venezia, cresciuto a dismisura per aver mangiato troppe merendine con cibo transgenico. Attendeva il pacco contenente il pezzo (lo snack) mancante della sua opera, un’installazione da esporre alla Biennale d’Arte - Padiglione Cina - , raffigurante una MURAGLIA CINESE realizzata con 5000 merendine al cioccolato. Cosa ci fa un americano nello spazio della Cina? K.M.M è evasivo nel rispondere. Sorridendo offre a Robert uno scatolone di caramelle in regalo. 
 
Testo e disegni di Daniele Scarpa Kos
 ©2007 Tutti i diritti riservati

Mascher/e?